Carlo Magno U' RE BEFE'...
C'era 'na vota u' re befè biscottu e minè...
In quel tempo passato e tanto amato
potessi io tornar qualche momento,
perchè la mente mia non ha scordato
e perchè nel cor io tanto il sento.
Fu questo il tempo dell'infanzia mia,
quando i giorni vivevo nell'incanto
dei racconti di colei che mi fu zia
e le coccole della madre e il canto.
Gli occhi e il cor hanno ancora impresso
la luce e il sol di quell'ariosa stanza;
e ancor lontan da simile progresso,
arabe inflessioni in lontananza...
"Farfallina dagli occhi di velluto",
così chiamata da chi m'amava tanto,
leggiadra e ignara d'un mondo poi veduto,
correvo dalla zia così vociando:
"Rorò cuntami u' cuntu".
La cara zia allor di volta in volta,
senza lasciare ciò a cui era intenta,
cominciava a sciorinar: "c'era una volta"...
a quella bimba che l'ascoltava attenta.
"Ti cuntu u' cuntu di Giufà,
o la bella di li setti veli!"
"No, vogghiu chiddu quannu fa:
Re 'ppipitunè cunta quanti stiddi 'n celu c'è"...
Saltellando poi andavo dalla mamma,
distogliendola, caparbia, dal lavoro,
lei pur dovea donarmi la sua gemma;
a lei toccava quel di piuma d'oro.
Così tra castelli, dame e cavalieri
scorrevan le giornate or sì lontane;
eppur, mi par che fosse l'altro ieri.
...O cocu cocu di la mà cucina
dimmi chi fa lu re cu la regina. . .
Rosanna Mistretta
mercoledì 11 giugno 2008
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