Così Virgilio parla della separazione della Sicilia con il resto dell'Italia, e poco dopo nel racconto che Enea fa a Didone delle proprie vicende, troviamo inserita questa descrizione di alcuni aspetti dei paesaggi dell'Isola.
Il porto, non turbato dal vento, è vasto e tranquillo/ ma li vicino Etna tuona con spaventose/ rovine; a volte erutta sino al cielo una nube/ nera, spire di fumo e di cenere ardente,/ leva globi di fiamme a lambire le stelle/ a volte scaglia macigni strappando via di slancio/ con un gemito rocce liquefatte, bollendo/ nel fondo del suo cuore. (c.III vv. 697-705)
1 commento:
grazie per aver visitato il mio sito, certo è tutto ancora da riempire ma cercherò di impegnarmi di più (tempo permettendo) un abbraccio e a presto
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