mercoledì 7 gennaio 2009

CUMPARI TRA PICCIRIDDI


Il comparatico in Sicilia è sacro, e questo concetto lo si apprendeva sin da ragazzini. Scriveva il Pitrè che ad Assoro - provincia di Enna - i fanciulli d'ambo i sessi si strappavano un pelo delle palpebre come più delicato e sensibile, o un capello e, bagnato dalla propria saliva, l'un l'altro se lo scambiavano sopra un coccio, che essi rompono in due e conservano quindi innanzi con vera religione. La formula del comparatico era questa:
Cumpari semu, cumpari ristamu:
Veni la morti e nni spartemu.
e la fedeltà dura tutta la vita.

Pitrè, Usi, II, p.265

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sì Armando
una volta si facevano questi riti per sugellare un patto di amicizia, e bastava una stretta di mano fra i galant'uomini,per qualsiasi cosa,era solo questione d'onore. Oggi nonostante le leggi,e le regole del vivere civile, nessuno rispetta niente,e c'è un gran caos....
ciaoooooooooooooo Mariù