mercoledì 7 gennaio 2009

CUMPARI

Nel 1647 quando Giuseppe d'Alesi da povero battiloro si levò a capopopolo in Palermo, un suo compare, certo Giangiacomo del Conte, chiese a nome di lui onze 1000 d'oro a un mercante genovese
Il d'Alesi, che pure non perdonava a nessuno gli attentati alla vita ed alla proprietà privata, l'avrebbe fatto impiccare subito, ma non lo fece, per rispetto al comparatico, si contentò di farlo frustare per le vie, e di mandarlo poi in galera.