martedì 20 gennaio 2009

La casa-museo contadina di Palazzolo Acreide



Testimonianze ormai rare della vita quotidiana dei contadini in Sicilia sono state raccolte, a Palazzolo Acreide, in anni di appassionato lavoro, dall'etnologo Antonino Uccello. Si tratta di un numero rilevante di attrezzi per lavorare la terra, oggetti d'artigianato per la casa, utensili, giocattoli, mobili, statuette di cera, di creta e di cartapesta. Il tutto sino al 1979, anno della morte di Antonino Uccello, si trovava ordinato ed esposto nella Casa-museo di via Macchiavelli.
La casa-museo acquistata dalla Regione Siciliana, è stata chiusa per la catalogazione del materiale. La catalogazione, dopo tre anni, è stata fatta. Adesso la casa-museo accoglie i visitatori. L'eredità lasciata da Uccello consiste in un complesso di locali in cui è rappresentato il ciclo produttivo e familiare del coltivatore diretto siciliano ('u massaru) prima che la televisione, automobili ed emigrazione massiccia stravolgessero abitudini ed organizzazione della vita nelle campagne.
La casa museo si compone di un atrio, una stalla, due magazzini, un granaio, un frantoio, una "casa ri massaria" (l'ambiente dove la famiglia del massaro svolgeva le proprie attività), una "casa ri stari" (locale di abitazione della famiglia del "massaro") un portico, un cortile e due cisterne.
Antonino Uccello aveva arredato gli ambienti con mobili, suppellettili ed attrezzi raccolti non soltanto nella zona di Palazzolo Acreide, ma nell'intera Sicilia.
Valga un veloce inventario degli oggetti conservati nella casa-museo che si possono tutt'oggi ammirare.

CASA RI MASSARIA
Qui assieme al forno per la cottura del pane, si trovano raccolti gli oggetti d'uso quotidiano: stoviglie, attrezzi per appendere le salsicce da essiccare, un lastrone di pietra con dei fori per infilarvi le "quartare" (brocche) e "gghiarriteddi" (piccole giare), la caldaia per la ricotta e gli utensili per la preparazione del formaggio, recipienti di terracotta in gran parte provenienti da Caltagirone, ceste per la conservazione del pane, "maìdde" (madie, collari per le capre e buoi; e ancora un tavolo rustico per mangiare, un telaio, spole e stecche per il liccio e due arcolai, "vascedde" (fiscelle per la ricotta) panieri, forbici per la tosatura delle pecore, simboli contro il malocchio (una crocetta e un panierino fatti con foglie di palme benedettenella domenica che precede la Pasqua, ferro di cavallo e fiocchetto rosso.

CASA RI STARI
Qui oltre al letto matrimoniale montato su cavalletti di ferro, sono sistemate cassette e ceste per vestiti e biancheria, recipienti per la misura dei cereali, bisacce, stampe di carattere devoto e fotografie di famiglia esposte secondo un ordine rigorosamente gerarchico. Caratteristica era la sistemazione della culla: sospesa sul letto matrimoniale per mezzo di due cordicelle fissate alle opposte pareti. Questo curioso lettino per i neonati si chiama "naca a-bbuolu" (culla a volo) ed era usato dalle madri per cullare i figlioletti stando coricate.

MAIAZZE'
E' il grande magazzino padronale con volta a botte dove venivano conservate le derrate e i prodotti dell'annata. Vi si raccolgono numerose collezioni di oggetti tipici della casa contadina: posate di legno realizzate dagli stessi contadini, formelle di terracotta per la marmellata e il "biancomangiare", strumenti musicali (zufoli in canapa e scacciapensieri) oggetti di artigianato popolare destinati alle famiglie baronali del luogo, sculture in legno realizzate da pastori del Siracusano, bicchieri di corno fatti da pastori dei Nebrodi. Nel magazzino sono conservati, anche, una cassa nuziale policroma proveniente da Sciacca, stampi in gesso per la lavorazione della cera e la preparazione dei "pupi di zucchero" (da regalare ai bambini e alle fidanzate nel giorno dei morti), statuette in cera, acquasantiere di terracotta di Caltagirone, marchi in ferro per animali, ex voto di cera e in lamine d'argento provenienti dal Siracusano e dal Ragusano, pitture su vetro di produzione siciliana, una testa di San Paolo realizzata in cartapesta da un artigiano palazzolese alla fine dell'Ottocento.

PICCOLO MAIAZZE'
Piccolo magazzino adibito a deposito di giare per la conservazione dell'olio. Vi sono raccolte figurine da presepe in cera, in cartapesta e in terracotta di varia epoca e provenienza. Teche originali, contengono alcuni Gesù Bambino, un'Immacolata, un settecentesco presepe in cera e un reliquario con ricami e fiori di carta.

EX STALLA
Il locale, con pavimento accoittolato risalente ad un periodo precedente al disastroso terremoto del 1693, raccoglie pupi, cartelloni per l'Opera dei pupi, pezzi di carretto in legno o in ferro battuto, giocattoli. I pupi, di vecchia fattura, provengono in gran parte dal Palermitano. Notevoli quelli raffiguranti il bandito Pasquale Bruno, la fata Alcina, Carlo Magno, Rinaldo, Polifemo. Belli i giocattoli, tra i quali i tipici fischietti interracotta di Caltagirone, i "caruseddi" (salvadanai) piccoli pupi e carrettini, asini e cavallini in cartapesta.

Una visita alla Casa Museo contadina di Antonino Uccello a Palazzolo Acreide, è un tuffo nel passato per vivere il presente e meglio proiettarsi nel futuro.

Nessun commento: