giovedì 10 giugno 2010

LIDO PLAYA - Unni si lavavanu ì scecchi - (da I RAGAZZI DEL MOLO S. ANTONIO di Armando Carruba)

Spazio dove negli anni '50 c'era il Lido Playa.

LIDO PLAYA
Alla Marina c'era un casotto in legno vicino al mare; era la biglietteria per prendere i vaporetti che portavano al Lido Azzurro o al Lido Fazzina, meglio conosciuto come 'a Playa; in seguito fu soppresso il servizio per il Lido Fazzina e finchè durò rimase quello che dalla Marina attraversando il porto giungeva alla sponda opposta, il Lido Azzurro.
Il costo del biglietto negli anni '57/58 era di 35 lire per una sola corsa e 60 lire andata e ritorno.
I ragazzini delle Carcare, Pantheon, Puzzu 'ngignieri e dintorni, per raggiungere 'a Playa raramente utilizzavano il famoso vaporetto; i più grandicelli prendevano in prestito la bicicletta di famiglia, l'automobile la possedeva soltanto l'elite siracusana, e portando un compagno di giochi sulla canna e l'altro sul portabagagli, raggiungevano pian pianino la spiaggia.
Il mezzo più comune per tutti, era quello di cavalcare le scarpe, poichè facilmente si sarebbe potuto ottenere un passaggio, data l'assidua presenza in strada di carretti trainati da cavalli da tiro che prendevano la merce al mercato ortofruttifero all'ingrosso ('a dugana),
I carrettieri erano ben disponibili a far salire i ragazzini e, spinti da quest'ultimi, il più delle volte ingaggiavano con qualche collega una simpatica corsa, colorita da frasi dialletali di sfottò.
Il Lido Playa era la spiaggia dei poveri perchè spesso si potevano incontrare in acqua persone ed animali da soma, ed è per questo motivo che questo luogo ancora oggi viene ricordato unni si lavavunu ì schecchi.
Su quella sabbia intere famiglie si stendevano fin dalle prime ore del giorno, costruendo capanne con le canne e vecchi teloni, i ragazzini sempre a correre, ad attendere l'arrivo ddo' papurinu per poi fare un tuffo da sopra, a giocare a palla o a rimuovere a mare la sabbia cercando conchiglie.
Chi non sapeva nuotare si forniva di una vecchia camera d'aria rattoppata, e all'ora di tornarsene a casa, di corsa a lavarsi con il sapone nelle fredde acque del fiume.
Oggi abbiamo altri lidi, abbandoniamo la città, le usanze, le tradizioni; il Lido Azzurro (unni abballavanu ì pulici) e la Playa (unni si lavavunu ì scecchi) non esistono più, questo lido non è più la spiaggia di un tempo, sepolta da una fitta vegetazione spontanea di cardi spinosi e rovi pungenti.
Un cartello informa in quattro lingue che non si può fare il bagno, la sabbia non la si vede quasi più e quella che c'è è popolata da ogni tipo d'insetto.
Di questa spiaggia rimane solo il ricordo di una fanciullezza riposta nel cuore di chi l'ha vissuta, dove nessun vento la potrà mai portare via.
Armando Carruba

5 commenti:

il siciliano di francia ha detto...

CIAO ARMANDO TUTTO SCOMPARE MA I RICORDI RIMANGONO PER SEPRE NELLA NOSTRA MENTE CIAO COLUCCIO

pumari ha detto...

anche se dicevano che alla Playa si lavavunu ì scecchi e al Lido Azzurro abballavanu ì pulici, ogni giorno andavamo alla Marina per imbarcarci sui vaporetti (ANAPO per la Plaja - MARIA e GIGETTO per il Lido Azzurro - negli ultimi tempi della spiaggia il GIGETTO fu sostituito dalla SILVIA).
Come posso dimenticare le giornate passate a giocare sulla sabbia fine della Plaja o a farsi rincorrere dalla allora "Signorina Fazzina"?
Certamente adesso le spiagge, saranno più .... in, ma allora erano veramente umane.

pumari ha detto...

Perché il Lido Plaja e il Lido Azzurro non esistono più?

Mi ricordo che da piccolo, abitavo a San Giuseppe e d'estate quasi tutti i giorni andavo con mia madre alla Marina per prendere il vaporetto "ANAPO" per andare alla Plaja (mio padre all'ora di pranzo veniva in bicicletta da Ortigia).

Oggigiorno 50 metri a piedi non si possono fare perché ci siamo infraciditi.

Me lo ricordo ancora che arrivando alla Plaja e presa la cabina, alcuni di noi erano presi di mira dagli scherzi della allora Signorina Fazzina.

Per andare al Lido Azzurro le motobarche erano "MARIA" e "GIGETTO" (verso la ... fine dei lidi, GIGETTO è sostituito dalla SILVIA).

Anche se la Plaja è ricordata "unni si lavavunu ì scecchi" e il Lido Azzurro "unni abballavanu ì pulici" questi luoghi sono stati un momento vero e indimenticabile della vita estiva dei siracusani.

pumari ha detto...

Perché il Lido Plaja e il Lido Azzurro non esistono più?

Mi ricordo che da piccolo, abitavo a San Giuseppe e d'estate quasi tutti i giorni andavo con mia madre alla Marina per prendere il vaporetto "ANAPO" per andare alla Plaja (mio padre all'ora di pranzo veniva in bicicletta da Ortigia).

Oggigiorno 50 metri a piedi non si possono fare perché ci siamo infraciditi.

Me lo ricordo ancora che arrivando alla Plaja e presa la cabina, alcuni di noi erano presi di mira dagli scherzi della allora Signorina Fazzina.

Per andare al Lido Azzurro le motobarche erano "MARIA" e "GIGETTO" (verso la ... fine dei lidi, GIGETTO è sostituito dalla SILVIA).

Anche se la Plaja è ricordata "unni si lavavunu ì scecchi" e il Lido Azzurro "unni abballavanu ì pulici" questi luoghi sono stati un momento vero e indimenticabile della vita estiva dei siracusani.

pumari ha detto...

Perché il Lido Plaja e il Lido Azzurro non esistono più?

Mi ricordo che da piccolo, abitavo a San Giuseppe e d'estate quasi tutti i giorni andavo con mia madre alla Marina per prendere il vaporetto "ANAPO" per andare alla Plaja (mio padre all'ora di pranzo veniva in bicicletta da Ortigia).

Oggigiorno 50 metri a piedi non si possono fare perché ci siamo infraciditi.

Me lo ricordo ancora che arrivando alla Plaja e presa la cabina, alcuni di noi erano presi di mira dagli scherzi della allora Signorina Fazzina.

Per andare al Lido Azzurro le motobarche erano "MARIA" e "GIGETTO" (verso la ... fine dei lidi, GIGETTO è sostituito dalla SILVIA).

Anche se la Plaja è ricordata "unni si lavavunu ì scecchi" e il Lido Azzurro "unni abballavanu ì pulici" questi luoghi sono stati un momento vero e indimenticabile della vita estiva dei siracusani.