venerdì 19 settembre 2008

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA (da I RAGAZZI DEL MOLO S.ANTONIO di Armando Carruba)

Armando Carruba si avvia al 1 giorno di scuola in 1a media anno 1955. (a lato il fratello Gerlando)
IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA
Era il primo giorno di scuola, si ritornava sui banchi dopo le vacanze estive passate a fari i bagni al molo S. Antonio, a giocare interminabili partite di pallone, ad aiutare il padre o i fratelli al lavoro, a fare qualsiasi cosa pur di contribuire al bilancio familiare.
Antonio, con la cartella e grembiule nero, fiocco rosso e un bel numero romano V a significare la frequenza alla quinta classe elementare, andò a casa di Salvatore così assieme si sarebbero recati a scuola in via G. B. Perasso.
Salvatore non era pronto, gli ultimi ritocchi al fiocco rosso che inspiegabilmente si slegava sempre e una poderosa pettinata a quei capelli che poche volte avevano avvertito odor di pettine, e adesso si ribellavano tanto che per tenerli fermi sua madre usò il succo del limone; e poi giù di corsa per le scale!
In via Malta incontrarono Arturo, Angelo e Gino; un'occhiata d'intesa e di corsa per via Tripoli, la macchina del ghiaccio era già in funzione, a piene mani presero quello macinato e prima che l'addetto li rimproverasse s'avviarono a scuola.
Quanta gente quel giorno! C'era il figlio del dottore accompagnato in macchina, quella balilla che tutti ammiravano come se fosse una delle sette meraviglie, le mamme tenevano i bimbi per mano, loro erano soli e per questo motivo si sentivano già grandi; presente anche l'omino della cicci bella col suo caratteristico bandezzare.
L'anziana bidella dai capelli bianchi, invitò i picciriddi ad entrare in fila per due, e a passo militare salirono le scale vociando.
La bidella dai capelli bianchi riempì i calamai d'inchiostro tanto che alcuni di essi traboccavano; la nuova maestra avvertì subito che quei bambini avevano voluto un gran bene al maestro che immaturamente era scomparso, e mandò il più grandicello a comprare delle caramelle per tutti.
Si era acquistata la simpatia della scolaresca, delle domande a ciascun bambino e pronti a scrivere il pensierino su come avevano trascorso le vacanze estive, un modo come un altro per poter fare la radiografia a ciascuno di loro.
Era così iniziato l'anno scolastico, evidenziato in seguito dalla disgrazia della Nuona Margherita, lo sfortunato peschereccio saltato in aria mentre recuperava residui bellici nel porto di Siracusa.
I bambini poveri potevano usufruire di un piatto caldo a mezzogiorno alla refezione scolastica, alcuni di essi portavano un pò di pasta a casa, ai fratellini che ancora non andavano a scuola e al babbo e mamma che in questo immediato dopoguerra, con tutta la loro buona volontà non riuscivano a sbarcare il lunario.
Anni da non dimenticare, ma mai come allora le famiglie furono così unite e tutti si volevano bene; oggi che abbiamo tutto, spesse volte ci accorgiamo che non possiediamo nulla.


Armando Carruba

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