martedì 17 marzo 2009

MANGIAR SICILIANO - MACCO di S. Giuseppe


Si avvicina la festività di S. Giuseppe e desideriamo proporvi una ricetta presa dal "mangiar siracusano" seconda edizione a cura di ANTONINO UCCELLO.
MACCO DI S. GIUSEPPE
Ingredienti: legumi secchi diversi (fave sgusciate, piselli, ceci, fagioli, lenticchie).
Verdure: 2 mazzetti di borragine; 1 mazzetto di finocchio "riccio"; qualche grano di "finocchio di timpa" (un'erba aromatica); 1 cipolla media; 2 pomodori secchi. Quanto ai legumi, per 4 persone bisogna calcolare 1 etto a testa.
I legumi secchi, tranne le lenticchie, più rapide da cuocere, si mettono in bagno per 12 ore in acqua leggermente salata.
Poi si cuociono tutti insieme, a fuoco lento, in una pentola di coccio (è indispensabile questo tipo di recipiente per la buona riuscita), aggiungendo a metà cottura le verdure tagliuzzate, la cipolla tritata e i pomodori a pezzetti. Dopo circa 3 ore e 1/2 il minestrone è pronto. Aggiungete sale, olio e pepe secondo i gusti. Servire con quadratini di pane soffritti nell'olio, oppure aggiungendo qualche etto della pasta detta "corallina".
Questo gustosissimo minestrone popolare è in uso presso i contadini del Siracusano, ed in un certo modo celebra la fine dell'inverno, consumando i residui delle provviste di legumi invernali. La denominazione gli viene dal fatto che i devoti di San Giuseppe lo preparano per la festa del Santo, coincidente quasi con l'equinozio di primavera.

Irene Reitano Mauceri


per contattarci - anteaspoesie@yahoo.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Armando, mi piace questa descrizione. E’ una cultura siciliana che forse i tempi moderni faranno scomparire. Una ricetta simile al “Mangiari di S. Giuseppi (pasto in onore del Padre dei poveri) che i contadini madoniti usavano curare dopo una grazia ricevuta dal Santo.
Il “Macco di S. Giuseppe” è una di molte bellissime esposizioni del tuo blog. Essa fa pervenire ai nostri figli un bene del quale saranno grati ogni volta che cerchino di scoprire le nostre orme.
Cari saluti
Mariano

ANTEAS Cenacolo poetico dialettale ha detto...

Grazie Mariano, sei un acuto osservatore e mi fa piacere. Sono anch'io convinto che per vivere il presente ed affrontare con serenità il futuro, occorre guardare il passato, i nostri usi, le nostre tradizioni, la cultura che i padri dei nostri padri ci hanno tramandato.
Grazie Mariano, mi dai una spinta in più per presentare uno spaccato della nostra storia.